
Enigma è il modo in cui la poesia nasce.
Enigmatico è come si riesca a percepire poeticamente la realtà, anche quando sembra più lontana da ogni senso comune.
Enigmatico è il modo in cui le parole divergono dal loro significato fino a generare nuovi sensi e nuovi concetti.
E quasi mistero, è anche il modo in cui suoni e parole trovano eco e sintonia nella nostra mente e ci rendono chiare in un momento storie e sentimenti mai conosciuti.
Enigma è la sensibilità, la capacità di percepire di riconoscere il “poetico” quando si incontra nelle parole o nelle esperienze.
Enigma è il modo diverso, ma ugualmente intenso, con cui lo stesso verso parla a persone diverse.
Ed è misterioso come nella poesia l’incontro, che sia scontro o sintesi, di enigmi diversi produca spesso evidenti verità e universali stati di coscienza.
Nella poesia dunque coesistono e, forse, collaborano, come in un affascinante racconto di favola o come in una geniale intuizione filosofica tutti i contrari.
In questo è il segreto della capacità di interpretazione e della forza del testo poetico.
Qui vitae morte, amore e odio, gioia e disperazione trovano posto intrecciati nello stesso sentimento, espressi dalle stesse parole, parte della stessa esperienza di vita.
Tutto poi viene espresso in una contemporaneità e immediatezza che solo la poesia può rendere credibili e comprensibili.
La poesia è stata ed è, in ultima analisi, un forte strumento di conoscenza. L’unico in grado di rappresentare al soggetto tanto l’oggetto quanto sé stesso, ed entrambi a chiunque abbia la sensibilità di un sentire poetico tanto difficile da spiegare a parole quanto semplice da vivere.
Roberto Bani